Bibenda
Bibenda, per rendere più seducenti la cultura e l’immagine del vino.
Visualizza tutte le notizie
Fondazione Italiana Sommelier in Liguria
Pubblicato il 03/04/2015
Fotografia

Tra le quattordici conquiste della Fondazione Italiana Sommelier, lungo lo Stivale, annoveriamo la Liguria, battezzata lo scorso 25 marzo presso lo Star Hotels President di Genova. Attrattiva della serata Franco Maria Ricci, Presidente Nazionale della Fondazione Italiana Sommelier e della Worldwide Sommelier Association: “Il potere del vino è infinito - dice - un tramite di diffusione della cultura, anello di congiunzione di patrimoni differenti. Non importa se si beve un calice di una bottiglia classificata Docg ma quanto impegno, amore, professionalità e qualità siano stati trasmessi dal produttore ed avvertiti dall’avventore”. Il nettare di Bacco non è esclusivamente un piacere per il naso ed il palato ma una condivisione, un’occasione di incontro e specialmente di scambio. È la storia che lo sostiene, i fatti, non noi. Presenti alla manifestazione il Presidente della Camera di Commercio del capoluogo ligure Paolo Odone, il Consigliere Regionale Valter Ferrando e l’Assessore Regionale alle Infrastrutture Raffaella Paita che si è prefissa l’obiettivo di unire la cultura con il sociale promuovendo il sapere del vino nella carceri, come già avvenuto nel Lazio. Protagonisti anche i vini del territorio che hanno ottenuto i “5 Grappoli” sulla guida BIBENDA: Buranco, Ottaviano Lambruschi, Giacomelli, Lunae Bosoni, Cascina delle Terre Rosse, Biovio, Poggio dei Gorleri, Bruna, Kà Mancinè, Tenuta Anfosso, Lupi e Massimo Alessandri. Si evince da ciascuno di essi un forte legame alle tradizioni, alla terra, al paesaggio. Ecco come descrivono alcuni i loro prodotti come Massimo Lupi: “Raffiguro la seconda generazione del vino. Le mie bottiglie esprimono il territorio e la personalità del produttore. Siamo ben radicati alla nostre radici ma è anche giusto essere riconosciuti fuori regione. Ogni vitigno rappresenta una differente sfaccettatura. Il Pigato, ad esempio, è l’emblema del ligure, molto chiuso all’inizio, necessita di tempo per essere inteso ma poi si lascia gustare completamente; Il Vermentino è elegante; l’Ormeasco storico, austero; il Granaccia emblema di questa zona, sebbene, spesso immeritatamente offuscato”. Luigi Grillo, invece, descrive così il suo Sciacchetrà: “È il re delle Cinque Terre. Anche se l’azienda è nota persino per olio, miele, grappa e limoncino, i maggiori sforzi li dirottiamo per la creazione dello Sciacchetrà carico di armonia, racconta le essenze principali delle Cinque Terre e sparge la salinità delle onde”. A noi non resta altro che augurare un grosso in bocca al lupo alla new entry e congratularci col caro amico Nicola Ferrazzano Neo Presidente della Fondazione Italiana Sommelier Liguria. Ad maiora et meliora semper!

© RIPRODUZIONE RISERVATA