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Clos Canarelli, l’Isola della Bellezza
Pubblicato il 30/01/2015
Fotografia

L’incontro con un bicchiere di Clos Canarelli, che sia bianco, rosé o rosso, dona sempre la sensazione di un tuffo nel mediterraneo. Territoriale e profondo, esprime l’intensità di una terra di mezzo, la Corsica, definita in modo evocativo come l'Ile de Beauté. Né Francia né Italia: una montagna in mezzo al mare, un respiro tra brezze marine,  macchia mediterranea e monti boscosi. La fitta trama del suo passato, svela anche un mosaico geologico con elevata variabilità dei suoi terroir. Yves Canarelli ha contribuito a rivoluzionare la vitivinicoltura della Corsica, e non solo. Studente di economia si converte presto agli studi enologici e ampelografici. Nel 1993 prende le redini della tenuta di famiglia, nel villaggio di Tarabucetta, non lontano da Figari, nel sud della Corsica. Sulle orme di Jean Charles Abbatucci, è anch'egli un geloso custode dei vitigni tradizionali corsi, domesticati in questa parte dell’isola da almeno il V secolo a.C.: il Bianco Gentile, a bacca bianca, il Minustellu e il Carcaghiolu Neru, a bacca rossa. Canarelli è tra i più convinti testimoni della nuova tendenza vitivinicola corsa, che vede il tramonto del massiccio utilizzo dei vitigni internazionali impiantati negli anni Sessanta. Erano quelli gli anni dell'emigrazione massiccia verso la Corsica dei francesi che lasciavano l'Algeria, appena indipendente. Nuovo impulso alla viticoltura, ma con scarsa ricerca tecnico-scientifica e disattenzione ai terroir. La valorizzazione e la ricerca dei vitigni autoctoni è sollecitata oggi dalle attività del Centro di Ricerca Viticola della Corsica (CRVI) fondato nel 1982. Negli ultimi anni il Centro ha evidenziato sei distinte varietà locali, contemplate negli specifici disciplinari, come principali o accessorie, tra cui l'Aleaticu, il Codivarta, il Genovese. Figari è un’enclave particolare dal punto di vista pedoclimatico: i suoli sono di granito e sabbie rosse alluvionali. I venti che provengono dal Golfo e dal canale delle Bocche di Bonifacio creano un microclima asciutto e fresco, che esalta le escursioni termiche. In vigna e in cantina Yves ricorre a tecniche biodinamiche: uso di lieviti indigeni, vinificazione per gravità, mancata filtrazione dei rossi. Non mancano le anfore di argilla, destinate per lo più all'assemblaggio di uve da vigna prefilosserica situata nel Villaggio di Orazi (Cuvée Terra d’Orazi). Nella modernissima cantina vi è posto per la sperimentazione in contenitori di cemento a forma di “uovo”. In degustazione è proprio l'assemblaggio tra Niellucciu e Sciaccarellu ad imprimere la suggestione infinita di macchia mediterranea, o maquis, come è chiamata in corso. Il Figari Rouge 2009 è la sintesi pienamente riuscita dei due vitigni tradizionali. La potenza e la profondità di colore conferita dal Niellucciu, il Sangiovese toscano, probabilmente portato nell'isola durante la dominazione pisana, si coniuga magistralmente con gli aromi elegantissimi e suadenti di erbe selvatiche, maquis e pepe rosa, tipici dello Sciaccarello. In bocca la percezione di meravigliosa tessitura, piena, carnosa, con progressione aromatica verso il cuoio, la terra bagnata, è sublimata da tannini nobili e vellutati. Il finale è lunghissimo e poliedrico, difficile da riassumere. Si è scritto, ritengo assai correttamente, che Clos Canarelli rappresenta una delle più belle pagine della vitivinicoltura corsa. È vero, e non è retorica. 

Clos Canarelli
Tarabucetta
20114 Figari 
Corsica, Francia
Tel. 0033 (0) 4 95710755 
closcanarelli2a@orange.fr 

 

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