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I Preparatori d'Uva consulenti del leggendario Château d'Yquem
Pubblicato il 12/12/2014
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Una sua bottiglia del 1811, pagata 117 mila dollari, è la più preziosa di vino bianco finora venduta al mondo. Il marchio della cantina da cui proviene, oltre 400 anni di storia alle spalle, è un'icona assoluta del lusso al pari di Vuitton, Dior, Bulgari, Moët et Chandon e delle altre grandi griffe detenute dal colosso finanziario LVMH, leader mondiale del lusso, a cui appartiene. Famoso, prezioso, longevo, costante, inimitabile, il leggendario Château d'Yquem non è solo un grande vino, è anche e soprattutto un simbolo che va oltre le mode e le annate. Frutto del connubio tra Sauvignon Blanc, Sémillon - il primo a dare finezza e aromi, il secondo a dare volume e struttura - e muffa nobile, è la massima espressione del Sauternes, denominazione che ha contribuito a creare e rendere famosa al mondo. Prodotto nell'omonima zona che si trova nella parte meridionale della pregiatissima area di Bordeaux, è l'unico vino al mondo ad avere la qualifica di "Premier Cru Supérieur" ed è caratterizzato da una straordinaria longevità. Inconfondibile anche l'etichetta, fra le più semplici ed eleganti del mondo, su cui spicca la corona a sette punte. I suoi vigneti sono curati in ogni passaggio con un rigore e una sapienza straordinari. Un patrimonio di incalcolabile valore, a tutela del quale sono stati chiamati come consulenti i Preparatori d'Uva, per un progetto volto alla formazione del personale addetto alla potatura manale delle viti, un lavoro delicato e strategico.

"Dall'anno scorso stiamo applicando ai vigneti di Château d'Yquem - racconta Marco Simonit - il nostro Metodo Simonit&Sirch, volto a prevenirne il deterioramento con una potatura mirata, che riduce l'impatto devastante che hanno i tagli sul sistema linfatico delle piante. Per un vino così longevo e prezioso, che il mercato richiede simile a se stesso indipendentemente dalle annate, la longevità dei vigneti è un fattore essenziale, dato che garantisce uve il più simili possibile nel tempo".

In particolare, i Preparatori d'Uva stanno lavorando ad un progetto di miglioramento della tecnica di potatura sul Sauvignon Blanc. "Stiamo mettendo in piedi una metodologia di lavoro - spiega Simonit - ispirata al rispetto delle 4 regole del nostro metodo, applicata alla forma di allevamento caratteristica di Yquem, ovvero il cot sauternais, una variante dell'alberello particolarmente adatta per ottenere dei grappoli di forma e dimensione tali da favorire al meglio la proliferazione della botrite nobile, caratteristica peculiare dei vini dolci di Sauternes. In questi anni valuteremo con loro le migliori modifiche da effettuare, nel rispetto della tradizione, per evolvere la tecnica di taglio e ridurre i deperimenti e le malattie del legno".

La collaborazione con Château d'Yquem è nata grazie al prof. Denis Dubourdieu con cui Simonit e Sirch stanno lavorando da tempo all'Università e in vari di  Château di Bordeaux. “Nel nostro metodo è stato individuato uno strumento importante per rendere le viti meno vulnerabili, con una struttura legnosa più integra ed efficiente” commenta Marco. Una scelta che equipara ormai oltre 130 primarie aziende in Italia ed Europa, che hanno scelto di adottarlo nei propri vigneti per la salvaguardia del patrimonio viticolo aziendale.

Sarà possibile apprendere il Metodo Simonit&Sirch anche a Roma in occasione dell’esclusivo Corso di Potatura della Vite che si terrà presso la sede della Fondazione Italiana Sommelier. Il corso sarà tenuto dai Preparatori d’uva della Scuola, dai docenti di Fisiologia e Patologia dell’Università della Tuscia Rita Biasi e Gabriele Chilosi e si svilupperà in un ciclo di 5 lezioni. Visualizza qui tutte le informazioni.

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