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Alberello di Pantelleria patrimonio dell’Unesco
Pubblicato il 28/11/2014
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La pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria è Patrimonio Mondiale dell'Umanità. La decisione, che a fine ottobre aveva già ricevuto un primo parere positivo (vedi Bibenda7 n. 122), è stata approvata all’unanimità da parte dei 161 Paesi membri della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, riuniti a Parigi dal 24 novembre scorso.

“È la prima volta che una pratica agricola - ha dichiarato il Ministro Martina - consegue questo autorevole riconoscimento. La notizia, arrivata dalla nostra delegazione presente a Parigi, mi riempie di orgoglio e di soddisfazione. Questa iscrizione rappresenta una svolta a livello internazionale, poiché finalmente anche i valori connessi all’agricoltura e al patrimonio rurale sono riconosciuti come parte integrante del più vasto patrimonio culturale dei popoli. L'Unesco, infatti, nell'iscrivere la pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, ha riconosciuto come questo elemento, oltre a svolgere una significativa funzione economica, essendo le uve ricavate da questi vigneti materia prima per la vinificazione del pregiato Zibibbo di Pantelleria, assolva ad una importante funzione sociale, essendo un elemento identitario che rappresenta la cultura e la storia degli isolani”.

La pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria è una tipologia tradizionale di allevamento della vite ancora oggi presente nell’isola, basato sulla creazione di buche nel terreno profonde circa 20 centimetri e che vede il vigneto prendere forma di piccoli alberelli all'interno di queste conche, al fine di poter carpire le scarse risorse idriche presenti nel terreno e ripararsi dal clima sfavorevole. Tra i terrazzamenti, i muretti a secco, i giardini arabi e i dammùsi (le tipiche abitazioni pantesche), l'alberello di Pantelleria e la loro caratteristica tecnica di coltivazione rappresentano un vero e proprio simbolo di una comunità che, grazie al difficile lavoro nei campi, plasmando di generazione in generazione un territorio impervio, è riuscita a sostentarsi rinnovando quotidianamente il profondo legame tra uomo e natura.

Il dossier di candidatura è stato coordinato dal prof. Pier Luigi Petrillo - che aveva già seguito per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali l’iscrizione della Dieta Mediterranea e dei Paesaggi vitivicoli delle Laghe Roero e Monferrato - con il supporto del Comune di Pantelleria e degli agricoltori panteschi.

“Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato. - ha concluso il Ministro Martina – L’iscrizione della pratica agricola di Pantelleria, dopo quella della Dieta Mediterranea e dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e Monferrato nelle liste dell’Unesco, conferma l'impegno strategico del Ministero delle politiche agricole e del Governo italiano per valorizzare a livello mondiale le nostre produzioni tipiche e i nostri paesaggi rurali tradizionali anche in vista dell’EXPO di Milano del 2015”.

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