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Casale del Giglio vola a Cuba
Pubblicato il 07/11/2014
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Seconda edizione del Maretti Award nell’ambito del Progetto “Culture made in Cuba” che si svolgerà a L’Avana dal 24 al 30 novembre durante la XVII Settimana della Cultura Italiana. L’evento vedrà coinvolte due realtà fortemente motivate dalla passione per la cultura: la Maretti Editore, ideatrice nel 2002 del premio Maretti-Valerio Riva Memorial l’unico premio italiano dedicato agli artisti “over 35”, e la casa vinicola Casale del Giglio, nota per aver rivoluzionato la produzione di vino nel Lazio, che sarà tra i diretti patrocinatori della Settimana della Cultura Italiana a L’Avana.

Una partnership, quella tra Maretti Editore e la Famiglia Santarelli, titolare dell’azienda Casale del Giglio, iniziata con la realizzazione di un prezioso catalogo della mostra allestita in occasione dei “Cento Anni nel Vino” dell’azienda, dove si è sottolineato l’impegno nella cultura dei Santarelli. “Si tratta di una tradizione familiare ereditata dai miei genitori - commenta il titolare Antonio Santarelli - Mio padre era un amante di pittura, mentre mia madre era grande appassionata di mobili d’antiquariato”. Unendo il proprio nome a quello della casa editrice, Casale del Giglio si è vista così coinvolta in una serie di eventi di ampio respiro artistico, dalle Biennali veneziane del 2013-2014 (Arte e Architettura al Padiglione della Repubblica del Kenya) fino, appunto, alla Settimana della Cultura Italiana a L’Avana.

Casale del Giglio fa il proprio ingresso ai Caraibi all’interno di un progetto di sviluppo commerciale con il Sud America e con la Regione caraibica, di cui Cuba è l’isola maggiore. Paesi e mercati in espansione, dove l’azienda si affaccia presentando la propria ampia produzione, in cerca di nuovi sbocchi, a seguito del forte calo dei consumi di vino nei mercati tradizionali. “Vi è stata una graduale e naturale contrazione dei consumi in favore di quelli più consapevoli, orientandosi maggiormente verso la qualità” commenta Santarelli. “Paesi tradizionalmente consumatori di vino hanno registrato una forte discesa, di conseguenza, i produttori italiani hanno dovuto necessariamente rivolgersi verso altri orizzonti e i mercati asiatici e del Nord-Sud America sono sicuramente contesti interessanti”.

“I produttori - continua Santarelli - hanno risentito anche delle nuove norme del codice della strada. Esistono ovviamente delle fasce a rischio da tutelare, come i giovani, ma queste dovrebbero essere educate ad un consumo consapevole e responsabile. Un padre di famiglia che ha la sana abitudine di bere a tavola senza eccessi è un valore che si deve tramandare, altrimenti - conclude - si rischia di infliggere dei parametri non allineati ad usi e consumi consolidati nella maggior parte degli italiani”.

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