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Filiere intelligenti, l’agricoltura è smart
Pubblicato il 31/10/2014
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Per l’Expo 2015 nasce il progetto dei giovani di Confagricoltura e Federalimentare “Filiere Intelligenti”, presentato per la prima volta a Cibus Tec con un convegno sulle nuove frontiere del packaging. La materia è stata discussa e approfondita il 28 ottobre a Parma in occasione del percorso di avvicinamento a Expo “Filiere Intelligenti”, organizzato dall’Anga-Giovani di Confagricoltura con i Giovani di Federalimentare (Federazione Italiana dell'Industria Alimentare) e il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), in partnership con la Rete degli Istituti Agrari (Renisa) e degli Istituti Alberghieri (Renaria), Unimed (Unione delle Università del Mediterraneo), ItaliaCamp (Gruppo che collega 70 Università italiane con aziende e istituzioni per realizzare idee innovative) e il Miur (ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca).

I temi caldi, in chiave di sviluppo sostenibile, hanno coinvolto la ricerca di nuovi materiali per la realizzazione del packaging, il riciclaggio, il riutilizzo, la maggiore praticità logistica dei prodotti e i minori sprechi. “Come Industria Alimentare - ha dichiarato Francesco Divella, presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare - sappiamo che il packaging svolge un ruolo fondamentale nel garantire l’integrità, la qualità e la sicurezza dei prodotti e che inoltre è portatore dei valori della marca e delle informazioni nutrizionali. Da sempre l'Industria Alimentare è impegnata sul fronte della riduzione degli imballaggi e dei costi di trasporto, cercando di incrementare sempre di più il materiale riutilizzato”.“In settori come, ad esempio, quello del vino, dell’olio e nel comparto ortofrutticolo, in particolare la IV gamma - ha poi ribadito Raffaele Maiorano, presidente dei Giovani di Confagricoltura - il packaging è una componente determinante per invogliare il consumatore all’acquisto. L’imprenditore agricolo che trasforma i propri prodotti e vuole emergere sui mercati in grado di apprezzare qualità, valore del territorio e tradizioni italiane non può esimersi dallo studiare, approfondire ed investire su modalità e tecniche di packaging accattivanti, chiare e sostenibili”. Il confezionamento è quindi parte integrante e cruciale per l’agroalimentare made in Italy, settore che assorbe la metà della produzione complessiva di imballaggi.

Durante l’incontro sono stati inoltre analizzati i possibili usi dei packaging alimentari in Materi-Bi, la bioplastica biodegradabile e compostabile prodotta da Novamont; i nuovi plastomeri di Versalis, esempio di innovazione di prodotto per un packaging alimentare sempre più vicino alle esigenze del consumatore; le bioplastiche nel packaging dei prodotti agroalimentari (Istituto Tecnico Agrario e Chimico “Scarabelli-Ghini”); i processi produttivi di piatti pronti dalle materie prime al confezionamento in atmosfera modificata - esperienza di stage presso "Gi Gastronomia Italiana" (Istituto Alberghiero “Bartolomeo Scappi”), il valore differenziante del brand per i prodotti dell'agroalimentare (Gianfranco Siano - Amministratore Delegato CBA Design).

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