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Appunti di viaggio, la Costiera Amalfitana
Pubblicato il 05/09/2014
Fotografia

La Taverna del Capitano, insieme alla Locanda, è un angolo di felicità quasi immerso nell’acqua del mare, nella baia di Marina del Cantone sotto Nerano. Secondo la geografia dei miti qui abitavano le sirene, canterine, bellissime e seduttrici, provocatrici di naufragi e consolatrici dei naufraghi fra Capri, Positano e le isole dei Galli. C’è anche chi le ha sentite in una notte un po' ventosa, tra il rumore delle onde che levigavano e schiacciavano i sassolini: un lamento dolce, un sibilo melodioso, una eco notturna che incanta e rapisce. Forse le sirene lì esistono davvero e così facendo stavano donando il proprio canto in cambio di un'anima navigante. Il vino, rigorosamente campano, non c’entra o se c’entra è stato bevuto solo in abbinamento ai deliziosi piatti dello Chef Alfonso Caputo.

Il Sireo Bianco 2011 dell’Abbazia di Crapolla è un blend di Falanghina al 60% e Fiano al 40%. È un vino straordinario, forte, di carattere che ha tutta la bellezza e la semplicità e l'unicità del piccolo paradiso di costiera amalfitana dal quale proviene. Il fiordo di Crapolla è un antichissimo approdo di pescatori poco distante da S. Agata sui due golfi, famoso per i suoi gamberetti rosa, ora protetti da Slow Food. L’azienda, Abbazia di Crapolla, si trova a San Salvatore di Vico Equense e la cantina ha sede in un suggestivo e antico convento. Ammiccante il suo dorato appena accennato. Profuma d’agrumi, di frutta bianca e di mare. Al palato risulta deciso, pulito, sapido; piacevole invita subito a un secondo assaggio e ci si stupisce della lunga permanenza nel palato. Abbinamento sublime con gli spaghettoni alla Nerano dello Chef Alfonso Caputo con zucchini, basilico e 4 tipi di formaggio.

Il Fiano di Avellino Pietracupa 2011 è un vino che crea dipendenza. Ne vorresti ancora e non si è mai paghi. Oro-verde lucidissimo, inebria con note di frutta bianca, susina, pesca merlettando il tutto con sfumature dolci di gelsomino. In bocca è un piacere succoso, un lasciarsi stringere lento con salivazione ghiotta di chi non ne è ancora sazio. Nel finale ritorna la frutta avvolta da una bella mineralità, tipica del terreno di questa zona. Ha anche una persistenza affascinante perché decisa, vibrante, dolce e molto calda. Fantastico abbinato al gambero rosso del Mediterraneo in spaghetto di patata fritto su verdure croccanti.

Donnalaura 2012 di Masseria Frattasi è una splendida Falanghina di Montesarchio nel beneventano a Sannio. Le piante sono antiche fino a 120 anni di età. E’ un vino complesso fatto da vendemmia tardiva, con 6 mesi di maturazione in barrique e il suo oro biondo lo racconta. Profumi camaleontici, d'impatto minerali e di pesca che cambiano e diventano floreali di ginestra, gelsomino e poi, poi parlano di bacetti dolcissimi di zucchero filato, crema pasticcera e crostata di albicocche. In bocca soddisfa, di grande beva, gustoso e con una sapidità e freschezza fuori dal comune. Il Sannio, con le sue storie secolari di sabba e di streghe ora riesce a stregare anche con il suo vino. Perfetta con il calamaro ripieno di patate e provola affumicata.

Pian di Stio 2013 di San Salvatore è un Fiano dai cenni di macchia mediterranea, susina gialla e tocchi mielati e una bella mineralità di ciottoli marini. La bocca è vibrante e soda, molto ricca, di precisa freschezza e spiccata sapidità. In fondo all'etichetta di questa insolita bottiglia da mezzo litro, in piccolo, si legge così: "Ho visto un bufalo tra le vigne ed ho bevuto vino. Ho visto un bufalo tra le vigne e lui ha visto me." L'aneddoto è riferito a una bufala che il proprietario dell'azienda (allevatore anche di bufale) sognò una notte e che ha voluto rendere reale riportando la figura sull'etichetta di tutta la sua gamma vini. Ottimo con la frittura di paranza al finocchietto selvatico.

Infine la cantina della Taverna del Capitano è un vero e proprio gioiello. Una riproduzione perfetta di un gozzo sorrentino adagiato sulla battigia pietrosa di Marina del Cantone. Attraverso una falla su un fianco del gozzo si entra nella cantina e qui si ha la sensazione di essere nel luogo di un tesoro nascosto dai pirati. Nulla è lasciato al caso, c'è ricercatezza, lavoro, amore, bravura dei proprietari e l'ipnotica seduzione del luogo. Per ritrovare la tranquillità perduta, ottimi vini, antichi sapori, buon gusto e uno scenario da cartolina, bastano pochi giorni in questo posto magico dove è garantito l'effetto "Cocoon" per rigenerarsi e trovare una nuova energia quando, in piena notte, ci s’immerge nelle acque calde della baia. Se poi si ha anche la fortuna di avere la luna piena e di sentire il canto delle sirene, allora ecco a voi il Paradiso!

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