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Pubblicato il 20/06/2014
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20 giugno - Ruinart inaugura la White Summer 2014. Dopo il successo delle passate stagioni, torna anche quest’anno l’appuntamento estivo organizzato da Ruinart nelle esclusive White Lounge, selezionate location italiane dove gli appassionati degli Champagne della Maison più antica al mondo possono degustare il Ruinart Blanc de Blancs, abbinato da una carte menu di piatti selezionati per esaltare l’eleganza e la freschezza dello Chardonnay in purezza. Ad inaugurare la stagione 2014, sarà oggi, venerdì 20 giugno, l’Amarissimo di Milano Marittima, che celebrerà la nuova stagione con un cocktail e una cena esclusiva. Le altre White Lounge Ruinart sono riunite in una guida cartacea, disponibile online sul Ruinart Network www.ruinartnetwork.com.

18 giugno - 7,5 milioni di euro per la promozione dei vini toscani di qualità. Questo l’obiettivo della delibera della Regione Toscana (delibera 3 giugno 2014, n. 463) con la quale sono state approvate le disposizioni attuative della misura della promozione del vino sui mercati dei paesi terzi per la campagna vitivinicola 2014/2015. Da oggi e fino al 3 luglio prossimo, con la pubblicazione del bando relativo sul sito di Toscana promozione è possibile richiedere il sostegno da parte degli interessati. “La misura - ha dichiarato l’assessore all’agricoltura della Regione, Gianni Salvadori - nel corso degli anni ha suscitato un sempre maggior interesse da parte delle imprese ed è anche risultata molto incisiva per la promozione del vino toscano. Quest’anno alla promozione del vino sui mercati di paesi terzi sono stati destinati quasi 7,5 milioni di euro di fondi comunitari a cui si aggiungono 250 mila euro di fondi regionali. A ciascun progetto di promozione, che dovrà riguardare esclusivamente vini a denominazione di origine o indicazione di origine protetta, potranno essere assegnati fino ad un massimo di 800 mila euro di contributo”.

17 giugno - La cooperazione rappresenta più del 60% della produzione vitivinicola mondiale. Questo il messaggio dal Foro mondiale delle cooperative vitivinicole, concluso in questi giorni, nella cittadina spagnola di Ciudad Real. All’appuntamento, con l’obiettivo di riunire attorno allo stesso tavolo le cooperative vitivinicole più attive sui mercati internazionali, hanno partecipato per l’Italia Caviro e Vivai Cooperativi Rauscedo, accompagnate da Gabriele Castelli, neoresponsabile dell’ufficio vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative. “La cooperazione rappresenta da sola oltre il 60% della produzione vitivinicola mondiale. È un nostro dovere interrogarci su quale sarà il futuro del mondo del vino, le prossime tendenze, i mercati più promettenti, stringere alleanze per accorciare ancora di più la filiera e garantire ai nostri soci una maggiore remunerazione”, così ha commenta Adriano Orsi, presidente del coordinamento vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative. Tutto su www.fedagri.confcooperative.it

16 giugno - Consumi di vino mondiali ancora in calo. Scenario a tinte fosche quello tratteggiato dalle ultime stime della Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) e prontamente riproposto con grafici e tabelle dal sito www.inumeridelvino.it Il consumo mondiale nel 2013 è stato pari a 238 milioni di ettolitri (-1% sul 2012), di cui poco meno della metà, 116 milioni, si consumano nei primi 5 mercati, Stati Uniti, Francia, Italia, Germania e Cina. Il primo mercato è quello nordamericano, con 29,1 milioni di ettolitri nel 2013, al secondo posto la Francia (28 milioni di ettolitri), -2% tra il 2008 e il 2013 e -7% rispetto al 2012. L’Italia è la terza piazza, con consumi stimati di 21,8 milioni di ettolitri, -800mila rispetto al 2012, pari a un calo del 4%. La Germania è il quarto mercato, con 20,3 milioni di ettolitri. Ultima nota, il calo dei consumi in Cina -0,7 milioni di ettolitri, un flessione del 4%.

17 giugno - Frenata dell’export dei vini italiani nel primo trimestre del 2014. Esclusi gli spumanti, che corrono a ritmi straordinari, per l’imbottigliato il saldo dei primi tre mesi del 2014, oltre a segnalare un saldo zero sui volumi (2,8 milioni di ettolitri), vede una timida crescita a valore: il 4%, a 875 milioni di euro. L’anno scorso, nello stesso periodo, si viaggiava a performance in valore doppie, vicine all’8%. A frenare il comparto dell’imbottigliato sono i frizzanti (-3% il passivo in valore), e i vini fermi Dop, cresciuti solo del 3%, per un andamento incerto sui volumi (-1%). Tengono bene gli Igp, arrivati al +6% in valore e per volumi come l’anno scorso. In aumento anche i vini comuni, soprattutto sul lato volumi (+16%), sul versante prezzi siamo ancora in una fase di crescita per i vini in bottiglia: +2% i frizzanti (2,15 al litro), +4% i Dop e +6% gli Igp. In riduzione, complice l’abbondanza di prodotto della vendemmia appena ultimata, le quotazioni dei vini generici (-9%).

13 giugno - Boom dei vini italiani in Russia. Con una crescita dal 2008 dell'84% il mercato del vino italiano in Russia è considerato uno dei più dinamici e ampi degli ultimi anni, con ulteriori buoni margini di crescita per il futuro. Secondo una ricerca di Wine Intelligence, infatti, il numero di bevitori assidui di vino estero in questo Paese è notevolmente cresciuto negli ultimi 2 anni. Se nel 2012 solo il 29% degli intervistati dichiarava di bere abitualmente (almeno due volte a settimana) vino importato, nel 2014 la percentuale passa addirittura al 40%. Andamento rafforzato dalle analisi dell’istituto Canadean, il quale stima un tasso di crescita annuo dell’industria del vino per il periodo 2012-2017 del 2,8% in valore e dell’1,8% in volume. Fondamentale il contributo degli spumanti, che hanno incrementato la loro presenza in Russia del +28,7% in volume e +53,1% in valore nel 2013. “I primi due mesi del 2014 mostrano ulteriori segnali positivi per le nostre esportazioni” - spiega Marina Nedic Managing Director di IEM (International Exhibition Management) - “con un aumento complessivo del 14,2% in valore e del 10,2% in volume, crescita determinata in modo particolare dagli imbottigliati, che hanno segnato un aumento di quasi 14 punti percentuali nel prezzo medio, a dimostrazione della netta predilezione dei russi per il vino di qualità.”

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