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L’Oscar... danzante
Pubblicato il 06/06/2014
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Oltre alla magia dell’evento, l’eleganza della sala, la cena di Gianfranco Vissani, il sorriso dei vincitori e la simpatia di Fede e Tinto, ciò che tutti certamente ricorderanno dell’Oscar del Vino 2014 sono i balli in costume ottocentesco messi in scena dal Corpo di Ballo della Compagnia Nazionale di Danza Storica, che si è esibito durante l’intero corso della serata. Ballerine suadenti avvolte da pizzi, trine, sete e crinoline, accompagnate da gentiluomini in frac, hanno cadenzato la cerimonia di premiazione, arricchendo l’intera manifestazione di un fascino e di un’eleganza d’antan davvero speciali e difficili da dimenticare.

A guidare la Compagnia è, dal 2000, Nino Graziano Luca, uno dei massimi esperti e maestri italiani di ballo di società e danze storiche, autore del libro “Gran Balli dell’Ottocento” e direttore artistico di numerosi eventi di moda e costume. La passione di Nino per il ballo d’epoca ha inizio nel 1990, dopo aver assistito ad un seminario sulle danze di società durante il corso di Storia dello spettacolo che stava seguendo. Da lì, ad un interesse teorico per gli usi e i costumi dell’epoca, si associa quello pratico per la danza, presto soddisfatto dall’apertura della Società di Danza bolognese nel ‘91, e nel 2000 Nino è chiamato a tenere un laboratorio presso la Sapienza Università di Roma. Nello stesso anno, fonda anche la Compagnia, per la realizzazione di spettacoli Gran ballo dell’Ottocento e Gran ballo del Gattopardo, subito ben accolti nei teatri italiani e nei programmi televisivi.

Accanto a lui, da sempre c’è Anna Mastrangelo, la sua preziosa assistente e ballerina, con l’aiuto della quale mette in scena uno spettacolo suggestivo, coinvolgente e di grande impatto visivo, grazie anche agli splendidi costumi dei ballerini, curati in ogni dettaglio. L'atmosfera è quella da sogno dei grandi balli dell’800, con valzer, quadriglie e mazurche, coreografate sulle note di Johann Strauss jr e dei principali compositori dell'epoca. Un’esibizione unica, non solo dal punto di vista artistico, ma soprattutto culturale, grazie al lavoro filologico messo in atto da Nino, che ha fatto sì che persino il Ministero per i Beni e le Attività Culturali arrivasse a riconoscerne il valore come patrimonio collettivo ed accessibile a tutti.

Del resto, sarebbe quantomeno riduttivo considerare il ballo un momento goliardico di mera esibizione sociale, giacché, come afferma Friedrich Nietzsche “la danza in tutte le sue forme non può essere esclusa da una nobile educazione: danzare con i piedi, con le idee, con le parole, e devo aggiungere che bisogna saper danzare con la penna?”

Compagnia Nazionale di Danza Storica
Corsi e Tè Danzanti al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari

Piazza Marconi 8/10
00144 Roma
info@danzastorica.it
www.danzastorica.it

“Gran Balli dell’Ottocento. Da via col vento al Gattopardo” di Nino Graziano Luca, Armando Curcio Editore - Euro 32

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