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Berengario, bordolese delle Venezie
Pubblicato il 11/04/2014
Fotografia

Nell’Alto Medioevo il duca longobardo Berengario del Friuli è stato il primo Re dell’Italia feudale nonché Imperatore del Sacro Romano Impero dal 915 al 924; uomo dal temperamento forte e coraggioso, dovette affrontare non poche battaglie per arrivare a rivestire tali ruoli ma si dimostrò anche sovrano illuminato e lungimirante, incentivando le popolazioni ad avvicinarsi al lavoro nei campi e ad amare le vigne per trarne i frutti migliori. A questo personaggio l’azienda vinicola Zonin ha voluto dedicare un’etichetta, l’Igp Rosso delle Venezie Berengario, e per l’occasione ha fatto uno strappo alle regole della casa, realizzando l’unico vino della cantina a base di vitigni non autoctoni, Cabernet Sauvignon (60%) e Merlot. Le uve nascono nei vigneti della tenuta Cà Bolani, che i Zonin hanno acquisito presso Aquileia nel Friuli, e da questi terreni - limosi, con una buona concentrazione calcarea, ricchi di scheletro, di medio impasto e ben drenati - traggono quell’impronta territoriale che ritroviamo poi nel vino. La fermentazione ha luogo in vinificatori orizzontali, dove il mosto rimane a contatto con le bucce per tre settimane; a questa prolungata macerazione si deve, soprattutto nel periodo finale, l’estrazione di polisaccaridi che incidono sulla morbidezza e sulla struttura complessiva. La maturazione avviene invece nella cantine madri di Gambellara, in provincia di Vicenza, per un anno in barrique di rovere delle foreste di Allier ed è seguita da un affinamento di 6 mesi in bottiglia.

A dispetto del personaggio autoritario e battagliero che richiama nel nome e che è ritratto sull’etichetta in puro stile amanuense monacale, questo vino si presenta suadente e carezzevole sotto ogni aspetto. Particolarmente accattivante l’annata 2008: introdotti da un manto granato di sontuosa intensità, si spandono effluvi di bacche rosse e succo di gelsi, baccello di vaniglia, arancia bionda, liquirizia gommosa e, in modo molto percettibile, note tostate nella forma di anacardi e mandorle dolci. La medesima soavità si riscontra all’assaggio, marcato da una calibrata alcolicità e da una morbidezza glicerica che seduce, appena graffiata dalla freschezza e da tannini a dir poco vellutati. Gran finale all’insegna della coerenza con il riaffacciarsi di spezie dolci e di ricordi dei legni nei quali è stato elevato. Il Berengario, grazie alla struttura e alla complessità dimostrate, sembra fatto apposta per esaltare i secondi piatti della tradizione culinaria regionale, dalla pastissada de manzo, soprattutto se per la marinatura richiesta dalla ricetta viene usato lo stesso vino, alla faraona con la peverada, una specialità risalente al quattordicesimo secolo che prevede di accompagnare la carne con una salsa a base di abbondante pepe nero, fegatini di pollo, parmigiano grattugiato, filetti di acciughe, aceto e soppressa veneta, arricchita, a seconda della città, con un altro ingrediente tipizzante come il midollo di bue a Verona o il fegato di lepre nel trevigiano.

Casa Vinicola Zonin
Via Borgolecco 9
36053 Gambellara (VI)
Tel. 0444 640111
www.casavinicolazonin.it
info@zonin.it

 

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