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C come croque-monsieur
Pubblicato il 07/03/2014
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Nel film “It’s complicated”, arguta commedia diretta nel 2009 da Nancy Meyers, la scintilla amorosa fra Meryl Streep e Steve Martin scocca a casa di lei, davanti a un appetitoso toast filante guarnito di insalatina. “Che aspetto meraviglioso!” fa lui. “Si chiama Croque-monsieur” cinguetta lei, fascinosa divorziata proprietaria di bakery, “è la prima cosa che ho imparato a fare a Parigi, gli ingredienti erano così “cheap!”. Mangiano, bevono (Chardonnay di Napa?), flirtano. Di lì a poco piomba in casa di lei l’ex marito (Alec Baldwin), cercando indizi tra gli avanzi di cucina, e colto da raptus gastro-erotico si avventa su un frammento di toast, mugolando allusivo: “Mmmmh, solo tu sai farlo così”.
In verità, più che di Croque-monsieur si arguisce trattarsi della sua variante chiamata Monte Cristo, senza besciamella ma con Mostarda di Digione, nel film spalmata da Steve Martin in dose supplementare direttamente dal vasetto, con quella disinvoltura buzzurra tipicamente yankee che tollera anche gli stivali sulla scrivania. Poco male, visto che la Grande Mela impazzisce per il “Croque”, al quale è dedicato un tempio, “La Maison du Croque-Monsieur”, in pieno Greenwich Village, nei pressi di Union Square, che non si limita alla classica variante Croque-Madame, ma spazia fra infinite versioni dal vegetariano all’esotico, e dal fusion al turistico, tra cui spicca un improbabile “Mr. Eduardo”, i cui ingredienti sono “bresaola, smoked mozzarella and true olive oil”! All’omaggio della Maison french style, la Ville Lumière risponde con una mutazione fast del Croque -Monsieur, familiarmente chiamata Croque McDo, da accompagnare alle ineluttabili “fries”.
Dai tempi della Libertà di Eiffel fino a Disneyworld, il lungo idillio fra Parigi e New York ha sempre messo di malumore i britannici, come dimostra un recente commento sul Guardian: “Ma il Croque-monsieur è davvero il sandwich più buono del mondo, o è solo un cliché gastronomico sopravvalutato, una specie di icona così visibilmente francese da risultare parola basilare in ogni corso di lingua? Bisogna proprio essere francesi per dare un nome accattivante a un semplice sandwich formaggio e prosciutto, spacciandolo come geniale invenzione culinaria…” Un’invenzione che, con buona pace dei livorosi figli d’Albione, conta più di un secolo, stando al Larousse gastronomico, che ne dà notizia a partire dal 1910 nel menu di un caffè del Boulevard des Capucines. Di lì a poco (1919), sarà nientemeno che Proust a farne menzione nella sua Recherche, contribuendo a farne un totem pari quasi alle Madeleines: “All’uscita dal concerto, tornando verso l’hotel, io e la nonna ci eravamo fermati a bordo diga per fare due chiacchiere con madame Villeparisis, che ci annunciò di aver ordinato per noi dei Croque-monsieur e delle uova alla crema...”.
Tuttavia, il nome curioso (legato, secondo alcuni, alla boutade di un taverniere buontempone che asseriva vi fosse nel ripieno carne umana) entra nel lessico comune solo a partire dagli anni Sessanta. È precisamente il 1960 la data in cui il dizionario Petit Robert colloca la nascita “ufficiale” del Croque-Monsieur; nello stesso periodo se ne occupa anche l’Académie française, dandone la seguente, stringata definizione ufficiale: “piatto composto da un paio di fette di pane bianco, farcito di prosciutto con formaggio in cima, il tutto passato in forno”. “Come si vede che all’Académie siete solo uomini!" Si dice abbia obiettato la moglie del fisico e ingegnere Louis Leprince-Ringuet “Ogni donna di casa sa bene che il Croque-monsieur non va in forno, ma in questa piastra per cialde”. Detto, fatto, mette in mano al marito l’apposito utensile da mostrare in commissione, ma la preferenza al forno, ritenuto più professionale, rimase.
Una formulazione definitiva e inequivocabile ha inteso fornirla il Grand Larousse Gastronomico edizione 2012, che definisce il Croque- monsieur un “sandwich caldo, formato da due fette di pan carré imburrate, cosparse di gruviera grattugiato, con una fetta di prosciutto magro al centro, ripassato in padella con burro fino a doratura su entrambi i lati, oppure al grill”. L’autorevole dizionario, tuttavia, apre alla scuola americana-internazionale, considerando non tassativa, ma opzionale “la gratinatura, previa nappatura di besciamella al groviera”, e ammissibile “la sostituzione del prosciutto con pollo o altro volatile, e del groviera col guda, guarnendo con una rondella di pomodoro, oppure di ananas. Servito con un uovo a cavallo tra il sandwich e il piatto, prende il nome di Croque-madame”. Abbinamento ideale con una buona bière de garde, oppure con la nostrana Moretti Grand Cru, ambrata ad alta fermentazione rifermentata in bottiglia, piena e di buon corpo, con persistenti note di cannella, orzo maltato e speculoos. 

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