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Il Museo del Vino di Monte Porzio Catone
Pubblicato il 07/03/2014
Fotografia

Arroccato nel cuore dei Colli Albani, su un blocco tufaceo di origine vulcanica, Monte Porzio Catone, come tutta la zona dei Castelli Romani, vanta una tradizione enologica di antichissime origini, testimoniata da un’ampia serie di documenti che vanno dal “De agri cultura” di Marco Porcio Catone, detto il Censore, al trattato “In Monumenti dello Stato pontificio e relazione topografica di ogni paese” (1835) di Giuseppe Marocco, in cui, relativamente al comune di Monte Porzio Catone, si legge: “Gli abitanti sono pieni di convenienza, si applicano ai lavori della campagna e la maggiore utilità l’hanno sul commercio del vino”.

A celebrare il doppio filo che unisce l’economia e la cultura della città all’attività vitivinicola, nel 1999 è stato istituito il Museo Diffuso del Vino. Dislocato in tre distinti locali che si affacciano sulla stessa strada del centro storico e che fino a pochi anni fa erano destinati alla lavorazione dell'uva, l’ente deriva la denominazione “Diffuso” proprio da questa articolazione modulare e discontinua dell’esposizione. Il percorso museale comprende tre distinte sezioni - archeologica, iconografica e documentaria - e offre in visione attrezzature e macchinari legati alle fasi di coltivazione delle vigne e di trasformazione delle uve, secondo una ricostruzione storica e socio-antropologica che ripercorre il passaggio dell’area dei Castelli Romani dalla realtà contadina, basata essenzialmente sul consumo famigliare del vino prodotto, a quella odierna, legata a logiche più ampie. Il materiale esposto è frutto in gran parte di prestiti privati e di donazioni ed è integrato da foto storiche di grande formato e da pannelli didattici; comprende inoltre bottiglie prodotte dagli antichi monasteri e dalle cantine della zona, una serie di etichette “a tema” e pezzi unici quasi dimenticati come la fraschetta da un decimo di litro, detta “decino” o “sospiro” perché ordinata sottovoce dai clienti meno abbienti.

Il museo è fornito anche di una sala per la degustazione dei vini locali e di un suggestivo percorso nelle cantine sotterranee scavate nel tufo che collegano i tre spazi del complesso e le cui volte sono ricoperte dai cristalli di zucchero evaporati dalle botti nel corso dei secoli. Parallelamente alle esposizioni permanenti, il museo promuove e ospita corsi di enologia, manifestazioni enogastronomiche e mostre provenienti da altre regioni italiane ed estere. L’anno scorso infine la struttura è stata dotata di un’applicazione Wi-Fi chiamata “Travaso di cultura” che consente ai visitatori provvisti di Smartphone o tablet di leggere il Qr Code (quello quadrato, per intenderci) affiancato a ogni oggetto in mostra e di visualizzare sullo schermo il filmato che ne spiega la funzione e il modo d’impiego. Il progetto “Travaso di Cultura” è stato curato da Simona Soprano, responsabile del Museo Diffuso del Vino, e Maurizio Taglioni, giornalista enogastronomico, che in questo modo hanno voluto evolvere la tradizionale fruizione dei contenuti esposti, trasformandola in esperienza multimediale per una conoscenza più immediata e dinamica.

Museo Diffuso del Vino
Via Vittorio Emanuele II, 22
00040 Monte Porzio Catone (RM)
Tel. 06 89686503
Tel. 320 7871831 (Prenotazioni visite guidate)
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