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Rocce Rosse
Pubblicato il 28/02/2014
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“Il grande sforzo, sin dalla nascita della nostra azienda nel 1860, è stato quello di far comprendere ai produttori e agli abitanti della Valtellina che il valore del patrimonio terrazzato, ancora poco compreso, è realmente una risorsa per questo pezzo di territorio lombardo”. A parlare è Elisabetta Pellizzati Perego, enologo e figura cardine della cantina valtellinese Ar.Pe.Pe. È lei che congiuntamente alla madre Giovanna ed al fratello Emanuele, ex musicista con la passione per la chitarra, gestisce in maniera determinata e coraggiosa una delle cantine storiche della provincia di Sondrio. Ar.Pe.Pe è l’acronimo di Arturo Pellizzatti Perego, padre di Elisabetta recentemente scomparso che, nel 1983, mette a frutto tutto quell’immenso lavoro che i suoi predecessori avevano sviluppato dalla seconda metà dell’Ottocento. Terreni difficili, con vigneti collocati ad altitudini che vanno da un minimo di 260 metri fino ai quasi 900, disposti su terrazzamenti sorretti da muretti in pietra, impegnativi proprio per la notevole pendenza, ma allo stesso tempo unici per le proprietà specifiche che conservano. Qui i vini, ottenuti per la quasi totalità da uve Nebbiolo, localmente Chiavennasca, risultano sostanzialmente più magri nella struttura e meno tannici rispetto ai vini del Piemonte, ma singolari per eleganza e per finezza dei profumi.

Con l’ingresso in azienda di Elisabetta ed Emanuele agli inizi degli anni 2000, il concetto filosofico della cantina non è per nulla cambiato. La scelta, cioè, di non commercializzare alcuni vini prima di 10 anni dalla vendemmia, idealizzata dal padre Arturo, è stata rispettata. Per i primi anni di vita, infatti, a cominciare dalla raccolta 1984 e per qualche altro anno, le Riserve come il Valtellina Superiore Sassella Rocce Rosse e Vigna Regina, il Valtellina Grumello Buon Consiglio e l’Igt Pettirosso, non furono messe in vendita garantendone così il pieno sviluppo. Il lungo processo evolutivo di questi vini inizia subito dopo la vinificazione, che avviene con una macerazione sulle vinacce in contenitori inox e cemento dai 20 a un massimo di 50 giorni. Le varie masse passano in fusti di legno di castagno a maturare per un periodo massimo di quattro anni. Poi, le diverse versioni, affrontano altri tre o quattro anni di affinamento in bottiglia. Cambia qualcosa invece nella configurazione della struttura, con modifiche abbastanza importanti con scelte eco-sensibili ad impatto zero, nel pieno rispetto dell’ambiente, attraverso l’uso dell’energia geotermica, con la quale vengono regolate le temperature della cantina e dei locali esterni.

In degustazione non passa inosservato il Valtellina Superiore Sassella Rocce Rosse Riserva 2002, etichetta prodotta solo nelle annate che la famiglia Pellizzatti Perego ritiene di alta qualità per le uve Nebbiolo. Alla vista si presenta con un colore rosso rubino trasparente e luminoso di grande concentrazione. Al naso svela profumi di grande complessità, con ricordi di sottobosco, terra bagnata, ciliegie sotto spirito, cenni di fiori rossi macerati, cuoio, pepe nero, note di resina, sul fondo toni tabacco e liquirizia. Corpo solido, giusto nelle proporzioni, molto fresco negli acidi e preciso nei tannini. Chiusura sapida, di grande equilibrio gustativo. Fermenta in vasche di cemento con macerazione sulle bucce per 45-50 giorni. Matura i primi due anni in cemento, poi sosta di 4 anni in botti di castagno e poi lungo affinamento in bottiglia per 36 mesi. Sposa secondi di carne come un ossobuco di manzo con asparagi alla boscaiola o un rognone di vitello in salsa madera. 

Ar.Pe.Pe.
Via del Buon Consiglio, 4
23100 Sondrio
Tel. 0342 214120 
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