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Il Giappone che non ti aspetti
Pubblicato il 17/01/2014
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Situato al 45° parallelo nord Hokkaido è l'isola più settentrionale dell'arcipelago giapponese, pubblicizzata nelle guide turistiche e nei cataloghi promozionali come una "terra selvaggia di affascinante bellezza, gelido entroterra dal fiero spirito di frontiera". Gelido è soprattutto il clima che la contraddistingue, tanto da registrare durante la stagione invernale il record delle temperature più basse di tutto il Giappone, dove si verificano nevicate così abbondanti che per attraversare la regione si percorrono strade statali tra tunnel di ghiaccio e pareti di neve alte 8-10 metri. Di contro la primavera e l'estate regalano piacevoli temperature che agevolano le due principale attività economiche dell'isola: la selvicoltura e l'agricoltura. L'isola figura tra i principali fornitori dei più diffusi generi alimentari giapponesi, come la grancevola artica, le uova di salmone, i ricci di mare e le alghe kelp, oltre che essere la patria nativa del primo birrificio giapponese, fondato nel 1876, il Sapporo Biru-En.

Per i fortunati che hanno l'occasione di visitare questo angolo di mondo durante fine primavera ed inizio estate è impossibile non cogliere la forte somiglianza con le campagne di certe regioni europee: a tratti sembra di essere in Provenza, basta rivolgere uno sguardo ai campi ondulati e colorati dalle tinte lilla e viola della lavanda, o dal verde lussureggiante delle numerose fattorie diffuse in tutto il territorio. Non sarà un caso quindi, che in questo scenario nel 1960 siano iniziate a sorgere le prime aziende enologiche; oggi se ne contano almeno venti in zona, che hanno contribuito a sviluppare la cultura viticola di questa nuova realtà, dove fino ad allora la specie vitata diffusa era conosciuta come "Vitis Coignetiae", yama-budo in giapponese, una vite selvatica che resisteva ai rigidissimi inverni locali. Con l'avvento delle nuove tecniche importate dall'occidente e grazie all'inserimento dei vitigni europei lo Hokkaido è divenuto negli ultimi 10 anni la prima regione nazionale per la produzione di vino.

L'azienda che ha rappresentato una scoperta, in una degustazione cieca tra quattro insoliti "amici al bar", tutti appassionati sommelier e degustatori, è stato un vino bianco della Yamazaki Winery, con sede nella cittadina di Mikasa. Il titolare dell'azienda il Sig. Taichi Yamazaki, nella sua timida cortesia, tipica di un'etica perfezione tramandata da una cultura millenaria, contattato personalmente via e-mail, ci tiene a specificare che non parla bene l'inglese con un rafforzativo che quasi intenerisce: "I cannot speak English. I am not good at English so if I make mistakes in my English, please pardon me". La famiglia Yamazaki, agricoltori da quattro generazioni, iniziarono a impiantare le vigne nel 1998, la prima vendemmia venne condotta nel 2002 ed oggi sono proprietari di 10 ettari vitati. La filosofia di produzione di questi uomini e donne, che si definiscono semplici agricoltori rurali, ricalca a pieno titolo i passi dei grandi rivoluzionari, puntando ad uno stile di alta qualità con piccole produzioni di sei monovitigni: Riesling, Pinot Grigio, Sauvignon Blanc, Chardonnay, Merlot e Pinot Nero. I vini sono espressione di un territorio molto difficile che non permette margini d'errore: complice un terreno argillo-calcareo con fondo sabbioso ricco di minerali derivanti dall'intensa attività geotermica e vulcanica ed i frequenti sbalzi climatici nei vigneti: le numerosissime gelate del periodo primaverile, i -20°C che si registrano in inverno e la neve che arriva fino ai 2 metri. Lo Chardonnay 2010, è la vera sorpresa: confuso per colore, proprietà olfattive e gustative con un tipico fratello francese di Borgogna. Giallo dorato intenso e luminoso, che ci lascia ipotizzare un bâtonage prolungato, si distingue al naso per il carattere minerale di pietra focaia ed accenni tufacei per poi aprirsi a note speziate piccanti di zenzero fresco e lime candito. L'assaggio è una riconferma della complessa struttura minerale del vino, ammorbidita con una delicata carezza glicerica, rafforzata da una base fresco-sapida dilagante ed un alcool ben integrato in perfetto equilibrio gustativo. La bocca chiude aromatizzata come dall'effetto di una caramella ai fiori di sambuco e biancospino, con una persistenza che promette un futuro longevo. Da provare in abbinamento con un buon piatto di moscardini e patate stufati in bianco.

Yamazaki Winery
791-22 Tappu
Mikasa, Hokkaido 068-2163
Tel. 0081 126744410
www. yamazaki-winery.co.jp
mail@yamazaki-winery.co.jp
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