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Il Pinot Gris, tendenze e stili alsaziani
Pubblicato il 10/01/2014
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Immergersi nei paesaggi alsaziani a fine autunno è un’esperienza unica. Le colline vitate lungo la valle del Reno che degradano dolcemente ai piedi dei Vosgi e delle immense foreste sempreverdi, assumono i colori variegati del giallo oro, dell’ocra e del rosso vermiglio. I villaggi medievali, con le loro cinte murarie, i campanili e le case a graticcio si presentano intatti come nelle illustrazioni di gusto folk di Jean-Jacques Waltz, l’artista popolare alsaziano detto anche zio Hansi. E come nelle illustrazioni gli stessi appaiono sospesi, quasi fuori dal tempo, segnati solo dai ritmi migratori delle cicogne. E la terra che sembra esausta, dopo lo sforzo generativo culminato nelle recenti vendemmie, è ancora calda e viva, in attesa dei nuovi cicli stagionali. In questo contesto la vitivinicoltura, che ha saputo sapientemente convivere con un mosaico di suoli ed un clima favorevole, ha radici molto antiche e una lunga tradizione. La nostra attenzione si è voluta soffermare questa volta non solo sui Riesling o sul Vendange Tardive, vini che qui esprimono caratteri del tutto peculiari che li contraddistinguono dalle limitrofe versioni tedesche, quanto, piuttosto, sul Pinot Gris, nella versione secca. Questo vitigno, denominato anche Grauburgunder o Rülander, proviene verosimilmente dalla Borgogna e deriva da una mutazione del Pinot Noir. È  caratterizzato da frutti dalla polpa rosata che richiedono prevalentemente terreni profondi. Nella vinificazione riesce ad esprimere  qualità eccellenti, dando origine a vini straordinari, densi, ricchi, con aromi delicati e moderata acidità. Ma il risultato nel bicchiere dipende in gran parte dalla composizione dei suoli e dalle tendenze e gli stili dei singoli produttori. In altri termini, dalla cultura e dalla filosofia di vita che gli stessi intendono esprimere. E dunque si avranno le versioni aristocratiche ed opulente come quelle del Domaine Weinbach, ovvero quelle essenziali e contemporanee, tipiche dello stile del Domaine Ostertag.

Il Domaine Weinbach, che deve il nome a “piccolo ruscello di vino”, a pochi chilometri dal suggestivo borgo di Kayserberg, è situato ai piedi della collina maestosa di Schlossberg, tra i più rinomati e antichi Cru d’Alsazia. Dal 1612 proprietà dei monaci Cappuccini, divenuto bene nazionale, è acquistato nel 1898 dalla famiglia Faller. Il Domaine, nelle mani di Theo fino al 1979, e poi della vedova Colette e delle figlie Catherine e Laurence, è oggi un punto di riferimento per la produzione vinicola alsaziana. Ci accoglie Madame Colette, una donna affascinante che non teme l’età, occhi azzurri e cristallini, color acqua: ci esprime da subito il suo amore per i colori, le rose e l’ospitalità. Scopriamo così la totale vocazione biodinamica dell’azienda, dal 2005 estesa a  tutti i 28 ettari vitati, e una cura del dettaglio e delle tradizioni nei processi di vinificazione. In degustazione il Pinot Gris Cuvée Sainte Catherine 2011 manifesta le caratteristiche proprie del suo terroir e l’esito di una vendemmia regolare, effettuata ai primi di ottobre. Proveniente da suoli granitici e dalle vecchie vigne situate nel Clos dei Cappucini e alla base della collina di Schlossberg, ha sentori ampi e complessi: pepe bianco, erba appena falciata, frutta a polpa gialla, note quasi salmastre e piccanti. In bocca è soave, ricco, mai eccessivo, di grande equilibrio. Suggerisce abbinamenti con risotti, selvaggina, anatra, o pesce grasso.

Altra esperienza, altro stile, altro Pinot Gris. Il Domaine Ostertag, situato a nord di Colmar, in prossimità di Epfig, dove si snoda lo spettacolare sentiero viticolo “Fronholz”. Qui si percepisce un’impronta più austera, essenziale, ma di pari eleganza: vi è la forte personalità artistica di Andrè Ostertag, uno dei pionieri della Nouvelle Vague del vino d’Alsazia. Andrè, in chiave di discontinuità con la tradizione e le classificazioni AOC, divide la sua produzione tra vini di frutta,  aromatici e varietali, vini di pietra, legati alle peculiarità dei suoli, e vini del tempo, riservati ai vini da vendemmie tardive. In degustazione proviamo il Pinot Gris Zellberg 2011, espressione fondamentale del vino di pietra. Zellberg, che in alsaziano si riferisce al termine “cella”, ossia piccola casa sopra il vigneto, è una collina con esposizione sud- est verso la città di Nothalten, non lontano dal Cru Muenchberg. I suoli, come li definisce Andrè, sono un “caos geologico”: sabbie, componenti calcarei, arenarie. Il vigneto, di cerca trenta anni, è nel pieno della maturità. La fermentazione in botti di 228 litri ed una naturale micro-ossigenazione, consente al vino di interpretare al meglio il terroir di origine. Il vino al naso è complesso, con sentori di spezie dolci, miele, frutta matura e secca, che gli derivano dalla consistenza dell’argilla e dalla struttura calcarea dei suoli, ma anche spiccatamente minerale, con sentori fumé derivanti dalla pietra arenaria. In bocca è estremamente equilibrato e spiccatamente minerale. In altri termini “essenziale”, nel suo essere concentrato nell’interpretazione del suo terroir.

Domaine Weinbach
25, Route du Vin
68240 Kaysersberg (France)
Tel. 0033 (0) 389471321
www.domaineweinbach.com
contact@domaineweinbach.com
 
Domaine Ostertag
87 Rue Finkwiller
67680 Epfig (France)
Tel. 0033 (0)388855134 
www.domaine-ostertag.fr
info@domaine-ostertag.fr
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