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Grignolino, il bello della semplicità
Pubblicato il 10/01/2014
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Dopo i vini robusti e strutturati con cui abbiamo innaffiato la faraona e il tacchino di Natale, dopo i Franciacorta e gli champagne stappati a Capodanno, ora, archiviate le feste natalizie, il ritorno a vini più semplici e immediati è quasi un’esigenza irrinunciabile. Ci viene incontro in questo senso un vino dal colore tenue e dal profumo delicato, prodotto esclusivamente in Piemonte con un vitigno autoctono a bacca rossa, il Grignolino. Benché le prime testimonianze certe su questa varietà, coltivata storicamente nelle zone di Asti e del Monferrato Casalese e in aree marginali delle Langhe, risalgano alla fine del Settecento, sembra che esso fosse conosciuto già nel Cinquecento e venisse utilizzato per la produzione di vini "chiaretti".

Il Grignolino, che Luigi Veronelli nella “Guida all’Italia Piacevole” del 1972 definiva “testabalorda, anarchico e individualista”, deriverebbe il nome da “gragnola”, parola usata nel gergo astigiano per indicare i vinaccioli che in questa uva sono molto numerosi, ma secondo un’altra tesi il nome Grignolino discenderebbe all’espressione “grignè” che in piemontese vuol dire “sorridere”. Caratterizzato da acini medio-piccoli, di forma ellittica e dalla lenta maturazione, questo vitigno prospera su terreni asciutti e sabbiosi e mostra scarsa resistenza alle malattie della vite. Soprattutto per questo motivo non sono molte le aziende che si sono dedicate alla sua coltivazione; la cantina Stella, situata nel comune di Costigliole d'Asti, nel cuore del Monferrato, è forse quella che più di altre ha saputo coniugare l’attaccamento alla tradizione vinicola del territorio alla passione per questa varietà, riuscendo a ottenere nel corso di pochi anni una versione di Grignolino di notevole fattura; se il Grignolino aziendale, il Sufragio, di qualche anno fa era essenziale e beverino, poco più di un vino a tutto pasto, nelle ultime annate, grazie soprattutto alle nuove energie insufflate dai figli del titolare Giuseppe Stella, Massimo e Paolo, nella gestione delle attività vitivinicole, si presenta come un vino più corposo, pur conservando giovanile spontaneità e presa immediata. Dal fondo rubino pallido, quasi rosato, si libra tenue una nuvola floreale puntellata di bacche del bosco (mirtilli maturi in particolare), di pepe nero appena macinato, di foglie macerate e di umori silvestri. Il palato, austero, elegante e asciutto, è caratterizzato da irruenza tannica e da vivida acidità; una calibrata morbidezza contribuisce a restituire un insieme nel complesso bilanciato e di buon appeal, dal finale ammandorlato e persistente. Nonostante sia subito pronto, il Grignolino Suffragio può esprimersi al meglio anche due o tre anni dopo la vendemmia, sempre in abbinamento a piatti dalla semplice preparazione o con i salumi locali come la Muletta monferrina o il salame di tacchino.

Stella
Strada Bossola, 8
Costigliole d’Asti 14055 (AT)
Tel. 0141 966142
www.stellavini.it
info@stellavini.it
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