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La sfida di Fausto De Andreis
Pubblicato il 17/05/2013
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“La vera storia della cantina inizia da quel 1995”, racconta Fausto De Andreis, ex-ingegnere elettronico della Olivetti e proprietario della cantina savonese Rocche del Gatto, dopo che la Commissione degustazione di appello Docg e Doc bocciò quel vino, il Pigàu, che “scalpitava aromi tanto sconosciuti”. L’ingegnere non si perse d’animo, anzi “fu una bocciatura che mi ha riempito d’orgoglio e che mi ha fatto comprendere quale fosse la mia strada”, quel rifiuto insomma, si trasformò in un vero e proprio incoraggiamento, uno stimolo che ha portato la cantina ad essere una delle realtà più singolari del territorio vinicolo ligure, e non solo. All’etichetta Pigàu, ormai declassato a Vino da tavola, Fausto aggiunse una S e la parola “Crociata”, a testimoniare ironicamente una lotta contro quella decisione presa contro il suo vino, divenendo quindi Spigàu Crociata. Il vino viene commercializzato solo dopo cinque anni dalla vendemmia, e non potendo inserire l’annata sull’etichetta in quanto Vdt, viene identificato solo numero di lotto.

La storia della cantina nasce in realtà nel 1982 ad Albenga, spinta anche dalla passione che il padre di Fausto aveva già nel coltivare la vigna, con la messa a dimora dei primi 4 ettari di vigneto coltivata con varietà tipiche locali, in prevalenza bianchi, Pigato e Vermentino, poi il Rossese e l’Ormeasco o Macajolo. Dal 2002, a causa anche delle sue permanenze all’estero per motivi di lavoro da ingegnere, entra a far parte della cantina la famiglia Crosa di Vergani che contribuisce sia con l’ampliamento della superficie viticola di altri 3 ettari, sia all’aumento della produzione vinicola. Nell’ultimo periodo, Fausto, non troppo convinto di alcune decisioni, interrompe il rapporto con i soci, e dai primi mesi del 2011 la gestione di Le Rocche del Gatto ritorna interamente nelle sue mani, ricominciando dai suoi primi quattro ettari. Le Rocche del Gatto è un azienda a condotta biologica, con trattamenti in vigna ridotti al minimo e bassissime rese. Le uve, vendemmiate solo a completa maturazione, affrontano le successive fermentazioni esclusivamente sui propri lieviti indigeni. Il periodo di macerazione sulle bucce è passato, nell’ultimo periodo, dai sette agli attuali diciotto giorni a cappello emerso, con attenti rimontaggi a mano e temperatura del mosto intorno ai 12-15 gradi centigradi, seguito da una lunga fase post-fermentativa sulle fecce fini, con filtrazioni quasi nulle e scarso impiego della solforosa.

Da pochissimi giorni in commercio, lo Spigàu Crociata 2008 si presenta con un colore giallo paglierino, luminosissimo ed intenso, tendente all’oro. Singolari le sensazioni iniziali che ricordano i fiori campestri, ginestra e acacia, accompagnati da profumi di camomilla, lievi sensazioni di frutta gialla matura, litchi, e un susseguirsi di erbe aromatiche di timo e origano, spezie, fino a note di macchia mediterranea e cenni minerali di pietra focaia. La bocca è sostanziosa e strutturata, caratterizzata dall’ottimo spessore glicerico, ben sostenuto dalla lunga scia sapida e da una freschezza coerente e precisa. Un vino che interpreta, senza alcun dubbio, il potenziale del territorio di appartenenza. Finale lungo, dai ritorni aromatici, di ottima persistenza.

 

Le Rocche del Gatto
Reg. Ruato n. 4 - Fraz. Salea
17031 Albenga (SV) 
www.lerocchedelgatto.it
info@lerocchedelgatto.it
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