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Pubblicato il 10/05/2013
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9 maggio - Torna in testa il vino italiano nel mercato USA. Secondo i dati dell’Italian Wine & Food Institute, grazie a un aumento del 5,5% in quantità e del 9,6% in valore l’Italia migliora e consolida la sua posizione sul mercato americano e stacca nuovamente i Paesi concorrenti, primo fra tutti l’Australia, secondo paese esportatore verso gli USA, che registra una contrazione dell1,1% in quantità bilanciata da un incremento 2,9% in valore. Complessivamente il Bel Paese è passato dai 583.750 ettolitri, per un valore di 281.588.000 dollari del primo trimestre del 2012 ai 615.850 ettolitri, pari a 308.574.000 dollari del primo trimestre dell’anno in corso. Un contributo a tale successo è stato dato anche dalla notevole diminuzione delle esportazioni dei vini sfusi -7,6% in quantità e -5,8% in valore. Tornando al confronto Italia Australia, la quota di mercato dei vini importati dall’Italia è risultata pari al 25% in quantità e al 32,6% in valore mentre quella dell’Australia è valsa rispettivamente il 22,5% il 13,3%.

8 maggio - Cresce il feeling tra gli italiani e il vino biologico. Secondo un’analisi dell’Osservatorio Wine Monitor di Nomisma il 53% delle famiglie acquista un prodotto bio e il 5% di queste compra vino biologico. Settore in piena crescita, le superfici a viticoltura biologica sono salite, tra il 2003 e il 2011, del 67%. L’Italia, grazie ai suoi 53.000 ettari vitati bio, è al secondo posto al mondo, battuta solo dalla Spagna con 57.000.

7 maggio - Guerra aperta tra Le famiglie dell’Amarone e il Consorzio Valpolicella. “È da tempo in atto uno scempio nei confronti del vino simbolo della Valpolicella e tra qualche giorno è prevista un’ulteriore azione killer, che rischia di tradursi in un vero e proprio colpo di grazia. Per questo l’Associazione Famiglie dell’Amarone d’arte comunica il proprio immediato ritiro dal Tavolo di concertazione con il Consorzio Tutela Vini Valpolicella”. La dichiarazione è della presidente dell’Associazione Famiglie dell’Amarone d’arte, Marilisa Allegrini che denuncia alcune modifiche previste al disciplinare di produzione, tra cui l’eliminazione del limite alla Doc per i vigneti impiantati in terreni freschi e di fondovalle. “La verità - ha aggiunto Sandro Boscaini, responsabile del Tavolo di concertazione per le Famiglie dell’Amarone - è che la politica di gestione non tiene più conto delle zone vocate e si adegua solo a minimi parametri di legge, a tutto svantaggio della riconoscibilità di uno dei vini simbolo del made in Italy nel mondo”. Le aziende che la compongono l’Associazione sono Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato.

7 maggio - Il Prosek croato deve cambiare nome. In prima linea in questa battaglia l’ex Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, oggi Governatore del Veneto, che pretende il cambiamento del nome di questo vino da dessert della Dalmazia. Dal 1° luglio la Croazia entrerà a far parte della Ue e quindi, secondo le norme comunitarie, il Prosek non potrà più essere venduto all’interno della Ue finché non cambia nome.

6 maggio - Giorgio Molinari é il nuovo country manager della Martini & Rossi, filiale del Gruppo Bacardi in Italia. Romano, 42 anni, ha fatto parte per 15 anni di Procter&Gamble, fino al 2010 quando è approdato a Carlsberg Italia. In Martini & Rossi svilupperà il posizionamento dei marchi premium del Gruppo.

2 maggio - Pubblicato sul sito del ministero per le Politiche agricole, www.politicheagricole.it, il decreto atto alla presentazione, entro il 28 giugno 2013, delle proposte per la misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi - Ocm Vino 2013/2014”, indirizzata al cofinanziamento del 50% gli interventi di promozione vino sui mercati extra Ue.

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