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Otto mani per una passione, il Lambrusco
Pubblicato il 22/03/2013
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Otto mani, quelle di otto produttori che hanno deciso di tutelare l’identità del loro territorio per la produzione di Lambrusco di qualità. È con questo spirito che ai primi di febbraio 2013 è nato il “Simposio dei Lambruschi”, un’associazione di amici vignaioli che hanno avvertito l’esigenza di dialogare, ritrovarsi e confrontarsi sul futuro di questo vitigno, dalla coltivazione in vigna, alle innovazioni in cantina, ma soprattutto alla valorizzazione di quel pezzo di territorio emiliano. Aziende di medie dimensioni, Pederzana, Fiorini, Ca’ Berti, Paltrinieri, Fattoria Moretto, Podere il Saliceto, Francesco Vezzelli, L’Agricola del Farneto, realtà locali importanti che ben operano in terra di Modena per la produzione delle tre varietà di Lambrusco più note. Si parte dalle colline di Castelvetro, dove troviamo il Grasparossa, pioniere della promozione in tutto il mondo di questo vitigno, per proseguire poi verso Sorbara con il suo Lambrusco omonimo, ed arrivare infine a Santa Croce, comune dove si produce il Salamino. Tre tipicità modenesi, accomunate dalla stessa parentela, ma del tutto differenti per clima, composizione dei terreni e per vitigni impiegati.

Nel secondo week-end di marzo 2013, è partita anche un’importante iniziativa denominata “To be Lambrusco - Anteprima Vendemmia 2012”, un progetto promosso direttamente dal Simposio dei Lambruschi, visto il successo lo scorso anno di “Mondo Lambrusco”, una serie di eventi sostenuti dall’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna in collaborazione con il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e il Consorzio Marchi Storici dei Vini Reggiani, che in una settimana hanno reso protagonista questa varietà in America, Asia, Australia e India. Il nuovo evento ha coinvolto, tra degustazioni, laboratori creativi e spettacoli di cucina, tutti i vini prodotti nelle diverse denominazioni, oltre a quella di Modena, hanno fatto parte del meeting anche quelle di Reggio Emilia, Mantova e Parma.

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