Il periodo non è certo dei migliori dal punto di vista delle tasse e dei vari balzelli che siamo tutti, o quasi, chiamati ad “accollarci” per il bene del Bel Paese. Ciononostante quello che più irrita gli italiani è la tassazione su cibi e bevande, cosa che il Governo Monti sembrava avere, in un primo momento, messo in cantiere con la tassa sul junk food, ovvero il cibo-spazzatura. È questo ciò che emerge da un’indagine Ipsos su un campione di connazionali in merito a eventuali nuove tasse su cibi e bevande. Più dell’85% degli intervistati non vuole alcun provvedimento legislativo in tal senso e più dell’81% crede che l’eventuale misura serva solo a rimpinguare velocemente ed indiscriminatamente le casse dello Stato. Emerge quindi un atteggiamento critico che va al di là della semplice imposizione fiscale, coinvolgendo concetti come la diminuzione del potere d’acquisto e una critiche all’atteggiamento da “Stato Etico” che sottenderebbe tali provvedimenti. In buona sostanza gli italiani non vogliono essere guidati dallo Stato nella scelta di ciò che è giusto o meno mangiare o bere. Inoltre non ci sono studi né evidenze empiriche sulla bontà delle food tax su qualità della vita delle persone né sulla riduzione delle spese sanitarie delle varie collettività.
Tasse su cibi e bevande, le più odiate dagli italiani
Pubblicato il 10/02/2012
© RIPRODUZIONE RISERVATA